Credo che tutti ricordiamo i due terribili incidenti aerei che coinvolsero due Boeing 737 Max 8 (il 10 marzo 2019 in Etiopia, e il 29 ottobre 2018 in Indonesia) con centinaia di morti, e nessun superstite in entrambi i casi. Per un lungo periodo il modello fu bloccato dall'autorità statunitense che gestisce l'aviazione (FAA). L'autorità impose una lunga catena di controlli e di revisioni.
Quello che saltò fuori non fu proprio confortante. La Boeing venne accusata di adoperare misure di taglio dei costi troppo pericolose. Per reazione, in molti paesi furono bloccati i voli: non solo degli aerei della variante "8", ma di tutti i 737 Max fino alla soluzione dei problemi. La FAA a sua volta è finita nell'occhio del ciclone aver permesso all'industria di dettare le regole di sicurezza, diventando praticamente cieca e incapace di fare le verifiche, anche per mancanza di finanziamenti adeguati.
Passiamo al problema principale che emerse in quel periodo: come forse saprete già, un sistema di controllo automatico che avrebbe dovuto agevolare i piloti poteva causare, per circostanze particolari, una picchiata verso il basso difficile da rettificare, problema alla radice di entrambi gli incidenti. Questo sistema, che si chiama MCAS, si poteva disabilitare, ma per risparmiare quattrini non venne fornita sufficiente formazione ai piloti, che non furono quindi in grado di liberarsene al momento del bisogno.